Oggi affronto un argomento molto molto spinoso, lo affronto perchè sono una donna musicista che lavora sia con uomini che con donne, conosce molto bene l’ambiente musicale e combatte da 30 anni contro gli stereotipi.
E’ una cosa su cui si discute, si litiga, si scherza ma che può davvero scoraggiare tante ragazze che vogliono iniziare a suonare.
Essere una musicista donna può essere ugualmente un vantaggio o uno svantaggio, io ho vissuto entrambe le cose, oggi racconto la mia esperienza cercando di essere concisa, cosa difficilissima perchè si possono aprire mille spunti di riflessione.
Da quando ho iniziato a suonare in una band a 14 anni è cominciata una vera e propria battaglia, in cui ho cercato di districarmi in un mondo prevalentemente maschile e a cercare di farmi trattare come gli altri, a farmi in quattro come gli altri, a caricare e scaricare come gli altri e sono stata molto fortunata nel vivermi quegli anni con dei compagni di viaggio che sono diventati dei fratelli.
Ovviamente ho dovuto farmi le ossa, sopratutto all’inizio, capire a cosa dovevo stare attenta e cosa mi poteva danneggiare, quali battute dovevo ignorare, quali provocazioni dovevo raccogliere, di chi mi potevo fidare.
Praticamente tutto quello a cui deve stare attenta una ragazza alle superiori, non è molto diverso, solo che la maggior parte delle volte non ci sono le tue compagne di classe con cui puoi fare squadra.
Qui è necessaria una premessa: io in quanto donna posso andare in giro con una scollatura vertiginosa e gli shorts e nessuno può giudicarmi o importunarmi per quello.
Questo deve essere assolutamente chiaro.
Sarebbe anche ingenuo però pensare che se ho una canottiera scollata e una quarta di reggiseno il fonico magari non mi ascolterà mentre gli spiego del mio amplificatore artigianale e delle frequenze che mi deve tagliare perché sarà probabilmente distratto da altro.
E’ giusto?
No, ma capita.
Nella mia vita musicale, almeno fino a una certa età, ho adottato qualsiasi misura preventiva per evitare di essere trattata diversamente perché sono donna, eppure è successo molte volte.
Esempio 1: Insegnavo in una scuola di musica a Lecco ed un allievo che doveva seguire una lezione gratuita di prova se ne è andato appena ha saputo che l’insegnante era una donna, senza nemmeno conoscermi.
Ha proprio detto “io non vado a lezione da una donna”.
Esempio 2 – sono dovuta uscire da un paio di gruppi fb di musicisti perché spesso, quando qualcuno posta il video di una donna che suona si scatenano commenti sessisti, indipendentemente dalla bravura della musicista, basta che abbia una maglietta aderente.
Nel tentativo di spiegare che è un atteggiamento inopportuno, sopratutto per le giovani musiciste, si è scatenato un putiferio e non mi sono più sentita a mio agio a stare lì.
Esempio 3 : “bella e anche brava”
Esempio 4,5,6 ecc: suoni bene per essere una donna.
I fonici che ti trattano come una bambina dell’asilo, i musicisti delle altre band che parlano solo con i ragazzi delle questioni tecniche ecc
Quindi salivo sul palco a muso duro, iniziavo a fare il soundcheck e solo dopo che sentivano che ne capivo qualcosa iniziavano a trattarmi in modo diverso.
Per essere trattata come gli altri dovevo necessariamente dimostrare qualcosa.
È giusto? No.
Sono riuscita a farmi rispettare? Sì.
Sono sempre stata un po’ un maschiaccio ma negli anni in cui sono sbocciata, dai 20 ai 30 insomma, non mi sono mai sentita veramente a mio agio nel vestirmi in un certo modo quando andavo a suonare, volevo che l’attenzione fosse su di me e non sul mio corpo.
Per me non è stato molto difficile, sono sempre stata cosi follemente innamorata della musica che avrei suonato anche con un lenzuolo addosso. Ma non è giusto che sia così.
Ogni volta che arriva una donna vestita in un certo modo o con un certo aspetto le dinamiche cambiano completamente, anche se la ragazza è bravissima.
Quante volte ho letto i commenti sotto i video di musiciste che suonano in abiti sexy e sono sempre gli stessi, indipendentemente da quanto è brava la ragazza, sono veramente pochi i commenti sul loro modo di suonare.
E’ colpa della ragazza che sceglie di vestirsi carina? O che magari si è messa a registrare una cosa al volo senza pensarci troppo?
Per leggere dei commenti su come suonano devi andare sui canali di donne che decidono di vestirsi in maniera molto sportiva, vedi Kinga Glyk o Julia Plays Groove
C’è poi l’altro lato della medaglia: un chitarrista uomo bravissimo che vede una musicista donna, non proprio bravissima, che ha migliaia di visualizzazioni perché suona in canottiera senza reggiseno si sentirà discriminato perché non ha lo stesso potere attrattivo.

E mi dirà che Kinga Glyk non si veste scollata perchè tanto è brava.
Quindi si presuppone che una musicista che si veste scollata non sia brava.
Probabilmente io mi sentirei discriminata se in un ambiente a maggioranza femminile un uomo avesse più successo di me solo perché ha gli addominali scolpiti e probabilmente non riuscirei più ad essere obiettiva sulla sua bravura.

Fatto sta che, comunque, l’ambiente musicale rimane ancora a maggioranza maschile.
Indipendentemente dalle canottiere.
Ci sono però degli annunci in cui si cerca una musicista donna per un particolare ruolo e nessun uomo, seppur bravissimo, potrà mai competere.
E negli ultimi anni sta aumentando la richiesta di musiciste donne.
E questo è un punto importantissimo quando si parla di sessismo nell’ambiente musicale, essere una donna può essere uno svantaggio ma anche un vantaggio, dipende da come giochi le tue carte.
Ma non parlo ovviamente di usare il proprio corpo per emergere.
Dove voglio arrivare?
La bravura e la professionalità sono un’arma incredibile che ci fa da scudo, non impediranno a nessuno di discriminarci o di gridarci “nuda” ad un concerto ma godremo del rispetto degli addetti ai lavori.
Ed è il rispetto degli addetti ai lavori, dei colleghi, che ti consente di andare avanti come musicista, indipendentemente che tu sia uomo o donna.
Se sei una musicista donna e sei brava vedrai che col tempo avrai sicuramente il rispetto che meriti, devi solo resistere e non arrenderti mai.
Alle ragazze che iniziano a suonare uno strumento vorrei dire questo:
decidere di essere se stesse, di comunicare attraverso il proprio corpo, di vestirti e comportarti come ti viene naturale è ahimè una sfida durissima e devi essere pronta a vivere momenti difficili, magari non ti capiterà mai di sentirti urlare parole spiacevoli sul palco o che qualcuno ti manchi di rispetto, ma se ti capita sappi che non è colpa tua.
Quindi testa alta e spacca tutto.
Crescendo le cose cambiano, se lavori in ambienti professionali e con gente professionale conta solo se lavori bene, non di che sesso sei, quindi tieni duro.
E se tieni duro sappi che lavorerai tantissimo.
Perchè ahime le musiciste donne sono molte meno dei musicisti uomini, quindi se qualcuno cerca una musicista donna c’è poca concorrenza.
Ma devi essere brava e professionale, non è che suoni perchè sei donna e basta.
Il sessismo nella musica non proviene solo dagli uomini, spesso sono le donne che si autosabotano o che sabotano le colleghe, a volte in modi peggiori.
Non sentirti in competizione con le altre musiciste, anzi, fai squadra e vedrai che ti darà tanta forza.
Concludo dicendo che ho avuto la fortuna di lavorare con persone che mi rispettano in quanto essere umano, perchè col tempo ho imparato a scegliere con chi suono, e questo vale più di tutto.
Molti dicono che il mondo musicale fa schifo, io sono di tutt’altra opinione, il mondo musicale è fatto di persone, ci sono le persone belle e quelle meno belle, cerca di lavorare solo con persone belle e non privarti di questa cosa bellissima come la musica, una band, i concerti, le serate in sala prove.
Essere donna è bellissimo, non permettere a nessuno di fartene una colpa.
C’è ancora tanto lavoro da fare, ma ce la faremo.
ps. quante musiciste riconosci in foto? Sono sia italiane che internazionali.
Spero che questo articolo ti sia stato utile, come sempre ti aspetto nei commenti!