Nel 2023 ha ancora senso iscriversi ai concorsi musicali?
Uno dei grandi problemi dei musicisti è quello di farsi conoscere, arrivare agli addetti ai lavori e iniziare a far girare il proprio nome nell’ambiente.
Trai tanti modi per farsi ascoltare e farsi notare, partecipare a concorsi musicali è sempre stato uno dei più diffusi.
Di concorsi (o contest) ce ne sono tantissimi ma non tutti sono validi e a volte si rischia di perdere tempo, soldi ed energie per ritrovarsi con niente in mano.
Personalmente credo che, se affrontati con il giusto spirito, i concorsi siano uno strumento molto utile, non tanto per la possibilità di vincere un premio ma per una serie di altri effetti collaterali e vantaggiosi.
Ho partecipato a pochi concorsi perché sono sempre stata riluttante verso quel mondo, per poi invece ricredermi e diventarne sostenitrice.
Cambiare punto di vista è stato fondamentale: ho partecipato come membro della giura ed essere seduta dall’altra parte mi ha chiarito tantissimo le idee sul perché non ero stata scelta anni prima in veste di concorrente.
Prima di decidere se iscriversi o no a un contest bisogna capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi, capire se sei in target per quel tipo di concorso o no, valutare costi e benefici.
Perché dovresti partecipare a un concorso musicale?

- Ricevere un feedback sul tuo progetto – uscire dalla propria comfort zone e confrontarsi con un pubblico sconosciuto e una giuria è uno dei modi migliori per crescere
- Avere uno stimolo in più per produrre materiale audio e video e migliorare la tua performance – mi è capitato di scrivere la mia prima bio o realizzare il mio primo demo proprio per iscrivermi a un concorso
- Farti ascoltare dalla giuria, composta da addetti ai lavori – questa è uno dei motivi più importanti per partecipare, entrare in contatto con un produttore o un’etichetta può essere più importante della vincita
- La possibilità di suonare su palchi altrimenti irraggiungibili – le selezioni live di alcuni concorsi si svolgono in locali prestigiosi
- Conoscere altre realtà musicali e fare rete – incontrare musicisti provenienti da tutta Italia è un ottimo modo per scambiarsi contatti e creare connessioni, nonché ritrovarsi a jammare in camerino
- L’eventuale vincita sarebbe un bel colpo per il tuo curriculum – alcuni premi sono così rinomati che l’eventuale vincita aumenterebbe drasticamente la tua credibilità come musicista.
Perché non dovresti partecipare a un concorso musicale?

- I costi di iscrizione sono spesso alti – se sei un cantautore o una cantautrice potresti ritrovarti a spendere molti soldi sia per l’iscrizione che per le spese dei musicisti che ti accompagnano.
- Capita di dover percorrere molti km e attendere ore per esibirsi 10 minuti – a volte le selezioni sono impietose, dopo diverse ore di attesa e tanta stanchezza addosso, hai pochi minuti per far vedere chi sei, e la scelta dei brani diventa fondamentale
- Tante organizzazioni non sono serie – costi di iscrizione molto alti a fronte di poca visibilità e premi pieni di vincoli contrattuali
- Non essere selezionato potrebbe essere un duro colpo – se “giochi per vincere” e non vivi il concorso con lo spirito giusto, potresti tornare a casa con l’amaro in bocca. Anche se senti di essere migliore degli altri ricordati che i giudizi su un brano sono totalmente soggettivi! Ne ho parlato in questo articolo.
- Per partecipare a un concorso bisogna produrre del materiale che può costare soldi – è anche vero che lo stesso materiale può essere usato per molti concorsi
- Oggi ci sono tanti altri modi per farsi sentire dagli addetti ai lavori – magari ha più senso investire i soldi della quota di partecipazione, trasferta ecc in un buon lavoro promozionale con i social
Quindi? Qual è la scelta migliore?
Dipende da quello che cerchi.
La mia esperienza:
Nel 2013 ho vinto il premio Musica contro le mafie con il mio brano Ndrangheta, una canzone in dialetto calabrese che mi ha portato un picco di notorietà. Ho scoperto dell’esistenza del concorso solo il giorno prima della scadenza del termine per l’iscrizione, grazie a un amico che mi ha girato il link.
Ricordo di aver pianto di gioia alla notizia della vincita, perché per me era più che un concorso ma la conclusione di mesi di polemiche, interviste, riconoscimenti e accuse.
Quella canzone l’avevo scritta con tutta me stessa e mi stava restituendo tutto l’impegno e l’amore.
La vincita di quel premio è una menzione d’onore nel mio curriculum ed è uno dei motivi per cui da anni collaboro con associazioni e manifestazioni anti-mafia.
Mi sono iscritta a pochi concorsi negli anni, a volte sono arrivata in finale, altre volte non sono neanche stata ammessa, a volte ho capito perché, altre volte proprio no.
Non è una cosa semplice, bisogna capire quali sono i contest giusti per te e quali no.

Esempio 1: Emergenza Festival
Questo è un contest piuttosto particolare e moto discusso, le selezioni avvengono solo dal vivo e a votare è il pubblico e una giuria interna, se si passa il turno si va a suonare in un locale sempre più grande e rinomato. Il vincitore della finale nazionale ha la possibilità di suonare nella mega finale in Germania ma in palio ci sono una serie di premi che puoi consultare qui.
Io ho partecipato sia come concorrente che, anni dopo, come produttrice e manager di una band che seguivo.
Come funziona: si parte dalle selezioni provinciali per poi passare a quelle regionali e poi nazionali. Il voto del pubblico conta tantissimo quindi alle band vengono dati dei blocchetti di biglietti da vendere ai propri sostenitori, per raggiungere il più alto numero possibile.
Ovviamente chi porta più gente ha più possibilità di vincere. Il conto dei voti avviene per alzata di mano, che in un locale come l’Alcatraz, dove si svolgeva la finale regionale, può essere un po’ approssimativo.
La procedura di voto risulta pertanto un po’ fumosa e in molti si lamentano di questa procedura basata sul “quanta gente mi porti”.
È anche vero che c’è anche una giuria interna ed è giusto premiare le band che hanno già una loro fanbase.
O no?
La mia esperienza è stata comunque molto positiva, ho avuto la possibilità di suonare sul palco dell’Alcatraz e poi di portarci la band che seguivo, abbiamo prodotto materiale foto e video che abbiamo poi usato per promuoverci.
Quando nella bio scrivi che hai suonato in posti così grandi fai comunque una bella figura, anche se non hai vinto.

È un concorso che consiglio a band che suonano rock o pop rock, non indicata per cantautori (io ho partecipato quando ancora suonavo rock in una band).
Esempio 2: L’artista che non c’era
Mi sono iscritta due volte, la prima volta non sono stata selezionata, la seconda volta sono arrivata in finale. Non ho vinto ma ricordo il giorno dei live con enorme piacere, ho conosciuto tanti cantautori, band, cantautrici e addetti ai lavori, nonché Franco Mussida, direttore del CPM e Francesco Paracchini, direttore della rivista L’Isola che non c’era, con il quale ho ancora adesso un rapporto di stima reciproca.
È un concorso molto improntato sul cantautorato classico, non lo consiglierei mai a una band di musica rock alternativa, per esempio.
Prima di iscriverti a un concorso musicale devi sempre capire quali sono le tue priorità, la tua nicchia musicale e quanto sei disposto a investire.
A volte i costi possono essere alti, il regolamento molto criptico e affrontare una giuria non è sempre piacevole.
Il mio consiglio è di guardare chi sono stati i vincitori delle edizioni precedenti, che tipo di lustro può darti l’eventuale vincita ma soprattutto chiedere a chi ha già partecipato come si è trovato con l’organizzazione.
È capitato ad alcuni miei amici di iscriversi a concorsi distanti 500 km per poi ritrovarsi in situazioni tutt’altro che professionali che non hanno portato a niente.
In conclusione penso che ad oggi sia un passaggio utile, soprattutto per band o cantautori molto giovani che stanno muovendo i primi passi nel mondo della musica.
Può aiutarti a crescere, creare connessioni, capire quali sono i tuoi punti di forza e le cose su cui devi ancora lavorare.
In generale, il confronto è sempre fonte di crescita, e se non vinci e ci rimani male ricordati la famosa frase “Vasco Rossi a Sanremo è arrivato penultimo”.
Spero che questo articolo ti sia stato utile, come sempre ti aspetto nei commenti.
Un abbraccio e w la musica, sempre.
Sara